Cos’è a.Fuoco

Giovedì, 20 Maggio 2021 07:56
Published in A.Fuoco

a.Fuoco è la scuola di alta formazione fotografica di montagna nata nel 2021 all’interno del più ampio progetto IconAlpe.
a.Fuoco, vuole essere un punto di riferimento per fotografi under 35 interessati a vivere un’esperienza didattica finalizzata alla costruzione di progetti vòlti a indagare il territorio montano della valle Grana, in provincia di Cuneo (Piemonte).
Sotto la guida di un fotografo professionista, nel corso di un’intera settimana i partecipanti alla scuola avranno l’opportunità di individuare e sviluppare un proprio progetto fotografico immergendosi totalmente in un territorio ricco di storia e di cultura, conoscendone la comunità che lo abita e scoprendo un angolo delle Alpi occidentali di significativa bellezza paesaggistica. 
a.Fuoco si avvale della collaborazione di due importanti partner attivi nell’ambito della fotografia contemporanea quali Camera-Centro Italiano per la Fotografia e Istituto Europeo di Design di Torino.

 

SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE FOTOGRAFICA DI MONTAGNA #VOL. 1 - Catalogo AA VV 

 

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Questo volume conclude formalmente la prima edizione di un ambizioso progetto la cui realizzazione, concretizzatasi tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2021, che rappresenta la naturale evoluzione di una feconda esperienza che per un triennio ha animato alcune valli del cuneese (Grana, Gesso e Varaita), che tra il 2017 e il 2019 hanno ospitato una quindicina di fotografi chiamati a rappresentare — con approcci e sensibilita differenti — territori in molti casi mai visitati o vissuti prima da quegli stessi partecipanti under 35.

Tutto ciò ha costituito I'humus sul quale è via via fiorito e cresciuto il progetto a.Fuoco, una vera e propria scuola di formazione fotografica in territorio montano rivolta a giovani che, pur essendo gia ampiamente in possesso del bagaglio di conoscenze tecnico-pratiche proprio della fotografia, sentono l’esigenza e il desiderio di essere affiancati da un autore di riconosciuta fama allo scopo di individuare, sviluppare e concludere un proprio progetto.

 

148 PAGINE

125 FOTOGRAFIE A COLORI

DISPONIBILE DA NOVEMBRE 2022 a 15,00€

 

 

La residenza vissuta a San Pietro di Monterosso Grana (Cuneo) è trascorsa all'insegna del confronto tra i partecipanti e Simone Donati (docente); ciò ha reso possibile la realizzazione dei lavori raccolti nel presente volume, risultato di percorsi vòlti a fornire inedite chiavi di lettura e di interpretazione fotografica del territorio della valle.

Fin dal principio questo ‘viaggio’ è stato accompagnato dall'energia e dal supporto di enti e di singole persone che hanno creduto nel progetto. Due istituzioni, in particolare, hanno mostrato quella decisiva dose di entusiasmo di cui ogni nuova avventura ha sempre bisogno per avere inizio: IED Torino e CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Francesca Spedalieri, Tobia Glorio, Andrea Piotto, Michele Saponara e Alessio Giaccone, i partecipanti alla prima edizione della scuola. Simone Donati (e al collettivo TerraProject di cui è membro fondatore) docente di notevole disponibilita ha condiviso un bagaglio professionale che ne fa, oggi, uno dei piti interessanti e apprezzati autori in ltalia. 

Fare comunita, cosi come fare squadra, non è un concetto che basta enunciare. Occorre camminare verso gli altri nel concreto, rinunciando ad alcune delle proprie certezze con l'obiettivo di costruire piccoli frammenti di futuro. Il sentiero che ha portato Ecomuseo Terra del Castelmagno e I'Associazione culturale Contardo Ferrini a lavorare insieme è quello che riconosce nella valle Grana un territorio che mantiene caratteri di autenticitd non scontati.

 

 

  A.FUOCO #VOL. 1 - Catalogo: I PROTAGONISTI

 

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FRANCESCA SPEDALIERI

Cominciamo dal lavoro di Francesca Spedalieri, dal titolo “Per omnia saecula saeculorum”. La settimana trascorsa in valle ha fatto conoscere all’autrice luoghi reconditi in cui sono presenti tracce di una religiosità che affonda le sue radici nel passato.

Come scrive Francesca nel testo che accompagna il progetto, «lungo le strade sono disseminate edicole sacre. Appaiono come custodi silenziosi di fede, testimoni di un passato che ha un forte legame con la natura di questi luoghi. Sembrano essere oggi guardiani immobili in un mondo che cambia, testimonianza storica di antiche devozioni popolari. Ex voto e affreschi votivi raffigurano la natura, il bestiame, i raccolti, la montagna. Simboli di voto per grazia ricevuta. Una religiosità legata alle dure condizioni di vita degli abitanti della montagna, in cerca di protezione dagli eventi avversi della natura»

Da questo lavoro emerge una sorta di mappatura che conduce l’osservatore in un viaggio nello spazio di una vallata alpina ricca di storia e di storie e nel tempo lungo delle tradizioni devozionali che ancora caratterizzano questi territori.

Francesca Spedalieri è nata a Roma nel 1991. Dopo la laurea in astrofisica ha deciso di dedicarsi allo studio della fotografia, conseguendo nel 2017 il diploma all’Istituto Europeo di Design di Roma. La sua ricerca è focalizzata sul rapporto tra i luoghi e la presenza umana che li plasma e li ha plasmati nel corso del tempo. Il suo progetto “Where the river flows” è stato pubblicato nel volume “Lazio creativo: 100 storie di creatività”. È stata finalista a Umbria World Fest (2017), a Riaperture (2020) e a Mediterraneo Fotografia (2021).

ALESSIO GIACCONE 

È ora la volta di Alessio Giaccone e del suo progetto “È Stasi”, un affascinante viaggio nel mondo della tassidermia che l’autore ha compiuto nel corso della settimana di scuola.

Nell’apparente immobilità dell’ambiente alpino, «concentrandosi sui suoni, affinando la vista, azionando l’olfatto si possono percepire movimenti piccoli e grandi: animali, vento, foglie, versi, suoni, richiami». In altre parole: la vita che scorre in questi luoghi. Ma «è proprio qui che l’uomo interviene, riportando la staticità tra queste creature e privandole della vita reale donando loro al contempo un’esistenza fittizia»

Alessio Giaccone è nato a Imperia nel 1994. Nel 2013 consegue il diploma all’Istituto d’Arte della sua città con indirizzo in grafica pubblicitaria e fotografia, sviluppando – nel corso degli studi – un deciso interesse per la fotografia di paesaggio e naturalistica. Iscritto alla facoltà di scienze naturali presso l’Università degli Studi di Torino, lavora attualmente presso Zoom Torino, dove realizza immagini istituzionali per i social media e il sito web del bioparco. Nel 2015 e nel 2016 è stato finalista al premio “Oltre i muri di Sant’Ambrogio” a Torino.

Scrive l’autore: «cantine, case, scuole, bar, pizzerie si riempiono di esseri non più viventi, con gli occhi spalancati, osservatori impassibili, come novelle Santa Chiara in piena estasi». Di questa galleria fanno parte volatili e mammiferi diffusi nella valle, ma anche animali che nulla hanno a che fare con la fauna locale.

Il progetto di Alessio Giaccone parte da quanto osservato e fotografato in valle per giungere ad alcune riflessioni generali. «L’abbattimento di animali protetti con armi da fuoco è una pratica tuttora diffusa e l’incidenza del fenomeno è sottostimata, in quanto non tutti gli animali vengono recuperati. Per fare un esempio, sul territorio nazionale nel 2017 sono stai effettuati quasi 20.000 accertamenti su animali vivi o loro derivati che hanno portato al sequestro di quasi 9.000 campioni o esemplari, il cui valore eccede il milione di euro». 

TOBIA GLORIO

Il progetto di Tobia Glorio s’intitola “Perché”.

Nelle sue immagini, accomunate da un’atmosfera rarefatta, sembra che il tempo sia sospeso o proceda con una lentezza capace di guidare lo sguardo verso un’attenta osservazione di dettagli e particolari della quotidianità che ci circonda.

«Perché è il titolo del progetto fotografico che ho sviluppato durante la settimana di scuola in valle Grana e segue un fil rouge che unisce i miei ultimi lavori: scoprire e conoscere me stesso attraverso i luoghi che abito», scrive l’autore.

Tobia Glorio è nato a Torino nel 1999. Dopo aver conseguito la maturità scientifica ha frequentato l’Istituto Europeo di Design di Torino, dove si è laureato in fotografia nel 2021. Utilizza lo strumento fotografico per realizzare progetti dai quali emerge un approccio di tipo fortemente concettuale e introspettivo. Nel maggio 2019 ha preso parte alla mostra “Aula 3 libere aspirazioni”, curata da Bruna Biamino e tenutasi nello spazio espositivo di Vanni Autofocus di Torino. Nel settembre 2021 ha esposto in occasione della mostra “Fotografi a Torino”, curata da Tiziana Bonomo e Gianni Oliva nello spazio dell’Accademia Albertina. Nell’ottobre dello stesso 2021, infine, è stato invitato a esporre in occasione della mostra “Margutta Fotografia”, curata da Dantebus Edizioni e organizzata nella Galleria Dantebus Margutta di Roma. È cofondatore di Profilo Studio che ha sede a Torino

Dal testo di progetto di Tobia Glorio:

«Dopo il lockdown ho iniziato a provare un forte senso di appartenenza al mio paese, San Gillio, che ho voluto meglio indagare, per scoprire le cause dietro a questo nuovo sentimento. È così iniziato il mio viaggio, che si è rivelato più profondo di quanto pensassi, alla scoperta di parti di me di cui non ero pienamente cosciente. Come è stato il primo capitolo di questa ricerca, dove ho esaminato nello specifico il modo in cui io mi rapportavo e conoscevo il paesaggio, e non solo, di casa mia. Perché vuole essere un’esplorazione dei legami intimi che stringo con il paesaggio che abito»

«Perché è una presentazione degli oggetti e dei luoghi con cui sono riuscito a connettermi, un mio sguardo sulla Valle Grana che può essere preso dai suoi abitanti come nuovo spunto di lettura della loro casa. Si è rivelata un’impresa non semplice dovermi confrontare con un luogo che non conoscevo e con cui ho avuto solo 6 giorni per stabilire una connessione. Le 19 fotografie del progetto sono il frutto della mia ricerca e rappresentano ognuna un legame differente tra me e l’oggetto fotografato».

 

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ANDREA PIOTTO

Andrea Piotto è il quarto autore ad aver preso parte alla scuola di alta formazione fotografica di montagna a.Fuoco e il suo interesse per tutto ciò che riguarda la natura e il mondo vegetale lo ha portato a realizzare il progetto dal titolo “Agricoltura eroica”.

«Agricoltura eroica», scrive Piotto, «come pratica ascetica, dialogo con la montagna e gli elementi, metro di confronto con il proprio io, metafora della società contemporanea. Valle alpina come un’isola, un’oasi remota, rifugio nelle intemperie, punto di approdo tra le creste, crocevia, incontro di civiltà». Il risultato è un interessante viaggio visivo e spirituale che giustappone immagini in formato 6x6 a scansioni di specie vegetali incontrate in valle Grana.

Andrea Piotto è nato a La Spezia nel 1988. Dopo il diploma di maturità scientifica, nel 2015 si laurea in architettura all’Università degli Studi di Genova. Da sempre animato da un’intraprendenza sperimentale verso tutto ciò che attiene il mondo naturale, durante gli anni universitari sviluppa uno spiccato interesse per la fotografia e avvia alcune collaborazioni nell’ambito degli allestimenti museali e della scenografia teatrale. La passione per la botanica e l’alimentazione lo spinge contestualmente a intraprendere un percorso di studio e ricerca personali orientati ad approfondire e a sviluppare il pensiero critico e quello della decrescita consapevole servendosi di metafore attinte dal mondo vegetale. Progettista d’interni e delle aree verdi, da più di dieci anni collabora con prestigiose realtà del mondo artistico italiano e internazionale. Ha al suo attivo alcune mostre fotografiche, esposizioni di opere di light design, video installazioni e la partecipazione a laboratori d’arte. È autore della ricerca in corso d’opera dal titolo “Greenery”.

«Il mondo vegetale rappresenta una delle possibili chiavi d’accesso a come vediamo e processiamo il mondo. Servirmi della metafora di Greenery e realizzare un erbario emotivo delle sensazioni ed emozioni registrate durante la permanenza in Valle Grana, focalizzandomi sugli orti privati e includendo il limitare dei pascoli e le aree a confine dello spazio urbano»

MICHELE SAPONARA

Ed ecco a voi Michele Saponara, l’ultimo partecipante alla scuola di alta formazione fotografica di montagna a.Fuoco, di cui vi mostriamo il lavoro realizzato in Valle Grana.

Michele Saponara – fotografo selezionato per la borsa di studio annuale messa a disposizione da a.Fuoco per gli studenti IED del capoluogo piemontese – ha realizzato un progetto dal titolo “Periferia. 17 km di ritratti”. Il suo progetto costituisce una vera e propria carrellata fotografica di chi in Valle Grana vive e lavora. Ritratti ambientati in luoghi diversi che hanno la capacità di mettere in stretta relazione l’osservatore e il soggetto ripreso.

Afferma l’autore: «negli ultimi tempi la fotografia di tipo sociale è diventata il mio principale punto di osservazione, e in particolar modo i ritratti, perché per quanto mi riguarda vedo le persone come lo specchio del territorio in cui vivono».

Michele Saponara è nato a Melfi (Potenza) nel 1996. Dopo aver conseguito il diploma di perito elettrotecnico, ha prestato servizio nella Brigata Folgore per un triennio. Da sempre appassionato di fotografia, alcuni anni fa ha intrapreso un percorso da autodidatta sulla storia e sulla tecnica fotografica, partecipando a diversi corsi e laboratori. Nel 2019 si è iscritto all’Istituto Europeo di Design di Torino – Arti Visive, sezione fotografia. Nel settembre 2021 ha esposto in occasione della mostra Fotografi a Torino, curata da Tiziana Bonomo e Gianni Oliva nello spazio dell’Accademia Albertina. Attualmente vive e lavora a Torino.

«Camminando per la valle mi sono interfacciato con le persone in modo graduale e, prima di scattare una fotografia, chiedevo loro di raccontarmi della propria vita, delle tradizioni della famiglia, del loro lavoro. [...] Questo ha generato uno scambio di emozioni, di empatia, e ciò mi ha dato la possibilità di ritrarre le persone. Dal soggetto più giovane a quello più anziano, l’indicazione che davo loro era una sola: mettiti a tuo agio e sii sincero. Così facendo non ho alterato il loro essere costringendoli a pose innaturali che avrebbero compromesso la loro vera personalità, ma ho tentato di far uscire il loro modo di essere e di sentire».

SIMONE DONATI

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Docente della prima edizione di A.Fuoco, Simone Donati è uno dei fondatori del collettivo TerraProject.

"Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro". 

È la scritta trovata su un muro durante la settimana vissuta nella Valle Grana da Simone Donati ed esprime come questa frase risuoni con le sensazioni provate durante l'esplorazione di luoghi caratterizzati da silenzio e pace.

La Valle Grana è descritta da Donati come un luogo con paesaggi naturali maestosi, radici profonde e una lunga storia da proteggere e sottolinea il ritmo lento di vita, simile a quello sperimentato durante una ricerca lungo la dorsale appenninica meridionale, rivelando che dietro questa tranquillità si nasconde la minaccia dello spopolamento.

 

A.FUOCO - SECONDA EDIZIONE

La seconda edizione della scuola di alta formazione fotografica di montagna avrà luogo da domenica 28 agosto a domenica 4 settembre 2022 in frazione San Pietro, a Monterosso Grana (Cuneo). Alcune strutture ricettive locali accoglieranno i partecipanti nel corso della settimana di formazione e ogni giornata sarà scandita secondo un programma (a breve disponibile) che alternerà lezioni frontali, uscite conoscitive sul territorio circostante e momenti di realizzazione sul campo dei singoli progetti. Una volta terminata la settimana didattica, i progetti realizzati dai partecipanti saranno consegnati al coordinatore della scuola che, con tempi e modalità che saranno definite a breve, procederà alla loro stampa fine art a fini espositivi e, successivamente, confluiranno in un volume cartaceo che raccoglierà, oltre alle immagini, anche i testi di accompagnamento ai progetti stessi e alcuni scritti curatoriali. Tutti i costi di stampa delle immagini e di realizzazione del volume saranno completamente a carico dell’organizzazione.

A chi si rivolge a.Fuoco

Come nel caso dello scorso anno, anche per la sua seconda edizione la scuola prevede un numero massimo di 10 iscritti. La partecipazione è aperta ai fotografi maggiorenni – professionisti o non professionisti – residenti in Italia che non abbiano ancora compiuto, alla scadenza del termine di presentazione della domanda, il 35° anno di età. Tenuto conto delle finalità di a.Fuoco e dei suoi obiettivi di alto livello didattico-formativo, l’iscrizione è unicamente rivolta a quanti abbiano già maturato una certa esperienza in ambito fotografico, che dovrà essere comprovata dalla presentazione – in fase di iscrizione – di almeno un progetto (edito o inedito) riferibile in particolare a uno dei seguenti ambiti: 1) fotografia di paesaggio; 2) fotografia documentaria; 3) fotografia di architettura; 4) fotografia sociale. Per queste ragioni verranno prese in considerazione solo le iscrizioni dei candidati in possesso di tali requisiti [per tutti questi aspetti si legga quanto riportato nel form di iscrizione].

Costi, modalità e tempi di iscrizione

L’iscrizione alla scuola ammonta a 700 euro. La cifra è comprensiva dell’intera attività didattica, degli spostamenti sul territorio, del vitto e dell’alloggio per il periodo che va dalla sera di domenica 28 agosto alla mattina di domenica 4 settembre 2022. Restano unicamente esclusi dalla cifra di iscrizione i costi relativi al viaggio di andata e ritorno di ogni partecipante dal proprio domicilio alla sede della scuola. Per iscriversi alla scuola è necessario leggere attentamente l’apposito form e inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tutta la documentazione in esso indicata. Le iscrizioni devono pervenire al coordinatore della scuola, all’indirizzo mail specificato, entro e non oltre la mezzanotte di domenica 31 luglio (faranno fede la data e l’ora riportate nel messaggio di posta elettronica). Tenuto conto del limitato numero di posti disponibili, resta inteso che le iscrizioni saranno accettate secondo il loro ordine di arrivo al coordinatore e fino al raggiungimento dei 10 partecipanti

Chi è Giorgio Barrera?

Giorgi Barrera (1969) lavora con la fotografia, il video e la scrittura. Focalizza la sua ricerca sull’analisi dei linguaggi visivi, la creazione di immaginari, sul rapporto tra realtà e soggettività. Il suo approccio è sempre stato rivolto a creare un rapporto diretto con lo spettatore e a ritenere l’arte strumento utile per la comprensione del reale. È stato assistente di Joel Meyerowitz e ha vinto, tra gli altri, i premi Baume & Mercier, Canon, FNAC; ha inoltre collaborato con vari Istituti di cultura italiani, con il Mibact e altre istituzioni e gallerie. Ha pubblicato un saggio dal titolo La battaglia delle immagini che introduce una forma creativa di mediattivismo da realizzarsi con le immagini. È tra i fondatori del collettivo artistico Fotoromanzo italiano. Attualmente sta realizzando un documentario sulla tempesta VAIA e una ricerca sull’uso dei colori nelle architetture di Edoardo Gellner in residenza a Dolomiti Contemporanee. Docente alla scuola Bauer di Milano, è curatore dei seminari Anatomia e dinamica di un territorio in collaborazione con l’Università di Padova. 

A.FUOCO - PRIMA EDIZIONE

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"La prima edizione di a.Fuoco, la scuola di alta formazione fotografica di montagna, si è svolta da domenica 29 agosto a domenica 5 settembre 2021 in frazione San Pietro, a Monterosso Grana. Sotto la guida di Simone Donati, membro fondatore del collettivo TerraProjecte autore noto e apprezzato a livello italiano e internazionale per i suoi numerosi lavori pubblicati su riviste e volumi monografici, nel corso di un’intera settimana i partecipanti alla scuola hanno avuto l’opportunità di individuare e sviluppare un proprio progetto fotografico immergendosi totalmente in un territorio ricco di storia e di cultura, conoscendone la comunità che lo abita e scoprendo un angolo delle Alpi occidentali di significativa bellezza paesaggistica."

Da “La Guida”

 

San Pietro di Monterosso – È stato prorogato a martedì 10 agosto il termine per iscriversi a “a.Fuoco”, scuola di alta formazione fotografica di montagna, la cui prima edizione si terrà da domenica 29 agosto a domenica 5 settembre in frazione San Pietro di Monterosso Grana.

La scuola, coordinata dal fotografo cuneese Luca Prestia, avrà come docente della prima edizione Simone Donati, membro fondatore del collettivo TerraProject. Nel corso della settimana i partecipanti avranno l’opportunità di individuare e sviluppare un proprio progetto fotografico immergendosi nella storia e nella cultura del territorio. Saranno alternate lezioni frontali, uscite guidate e momenti di realizzazione delle fotografie.

La partecipazione è aperta a un massimo di dieci fotografi tra i 18 e i 34 anni residenti in Italia, professionisti o non, che possano dimostrare una certa esperienza fotografica attraverso l’invio di un proprio progetto in uno dei seguenti ambiti: fotografia di paesaggio, documentaria, di architettura, sociale. La quota di partecipazione alla scuola, comprensiva dell’intera attività didattica, degli spostamenti sul territorio, del vitto e dell’alloggio, è di 700 euro.

Per iscriversi è necessario leggere il form consultabile sul sito www.iconalpe.it/afuoco e inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tutta la documentazione in esso indicata. Le iscrizioni devono pervenire al coordinatore della scuola, all’indirizzo mail indicato, entro e non oltre la mezzanotte di martedì 10 agosto.

Chi è Simone Donati?

Simone Donati è nato a Firenze dove vive e lavora. È uno dei fondatori del collettivo TerraProject, che dal 2006 si occupa di tematiche sociali, politiche e ambientali in Italia e all'estero. La sua fotografia racconta prevalentemente il territorio italiano con progetti a lungo termine, dove la lentezza e la profondità sono la base, unitemente all'approccio documentario. La sua ricerca è caratterizzata dallo studio del paesaggio e dalla relazione dello stesso con le persone che lo abitano. Le sue immagini sono state esposte in mostre in Italia e all'estero e sono state pubblicate dalle maggiori riviste italiane e straniere, quali "Internazionale", "Io Donna", "la Repubblica", "L'Espresso", "Le Monde Magazine", "Newsweek Japan", "The Washington Post", "Sette-Corriere della Sera" e "Vanity Fair".

 

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